Sarkozy, aiuti a banche e imprese ma rinuncino a bonus e dividendi

dal corrispondente Attilio Geroni

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15 GENNAIO 2009

PARIGI - Volete aiuti in questo periodo di crisi? Voi banche avete bisogno di un rafforzamento patrimoniale per concedere più crediti alle imprese e rianimare l'economia? Lo Stato francese è al vostro fianco, come è accanto all'industria automobilistica, ma a un patto. Nicolas Sarkozy ha spiegato in un discorso qual è la contropartita dell'intervento pubblico nelle aziende: forti limitazioni dei bonus, niente remunerazioni stratosferiche e soprattutto niente dividendi. "Bisogna mettere fine a delle pratiche che hanno giustamente suscitato l'indignazione dei francesi'', ha detto il capo di Stato francese riferendosi soprattutto ai "paracaduti d'oro", le buonuscite milionarie elargite nel recente passato anche a manager che avevano fallito.

In prima linea, nel discorso tenuto a Vesoul, le banche, ma anche le case automobilistiche, che nelle prossime settimane dovrebbero vedersi arrivare nuovo sostegno pubblico. Con le banche le limitazioni delll'Eliseo si materializzeranno subito: al ministero dell'Economia sostengono che già in occasione della seconda tranche da 10,5 miliardi di euro destinata al rafforzamento patrimoniale degli istituti di credito, nella lettera d'impegno sarà scritta nero su bianco tutta una serie di condizioni legate alla politica di remunerazione. Sarkozy, che a dispetto delle tentazioni interventiste non ha finora nazionalizzato, totalmente o parzialmente, alcuna banca, vuole che tutte le grandi imprese aderiscano al codice etico del Medef, la Confindustria francese. Lo stesso mediatore del credito René Ricol, incaricato dal presidente di verificare che le banche utilizzino le risorse pubbliche per finanziare l'economia, si è detto favorevole a un congelamento di "uno o due anni"dei dividendi corrisposti agli azionisti.